STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE CATTOLICI VEGETARIANI

26/08/2009

NATURA E FINE

Art. 1 – Costituzione

1. È costituita l’associazione privata di fedeli Associazione Cattolici Vegetariani che, all’interno della omonima corrente spirituale, opera nella Chiesa Cattolica  per il rinnovamento della vita cristiana e per la diffusione, in conformità ai principi della dottrina Cattolica, dello stile di vita vegetariano e del rispetto per ogni creatura.

 

Art. 2 – Finalità

1. L’associazione persegue le seguenti finalità:

a) In sintonia con Papa Giovanni Paolo II, che interpretò la crisi ecologica come un problema morale, gli associati rispondono al suo appello in occasione della Giornata Mondiale della Pace: [1], gli associati si impegnano a vivere con la grazia di Cristo, ispirati dalle Sacre Scritture e dalla dottrina della Chiesa Cattolica, nel rispetto e nell’amore verso tutto il creato. In una visione contemplativa della creazione divina gli associati desiderano fare della propria vita un ringraziamento perenne a Dio Padre attraverso la partecipazione alla vita della Chiesa, la preghiera di lode, l’azione rispettosa nella natura e l’azione volta a sensibilizzare ogni fratello e sorella che lo desideri. Gli associati si impegnano a vivere coerentemente la propria vita in relazione ed in obbedienza alla Chiesa Cattolica, sposa di Cristo, e si dissocia  dalle forme di ideologia contemporanea (es. New age); a questo proposito  ritengono che l’amore per la natura – seppure sia un valore universale – trovi la sua massima espressione nella Cristianità. In merito, vista la crescente sensibilità verso i problemi riguardanti la  natura e l’aumento dei vegetariani all’interno del mondo cristiano e  non esistendo in questo momento un associazione ufficialmente riconosciuta all’interno della Chiesa Cattolica, l’associazione intende radunare tutti i cattolici che praticano il vegetarianesimo, i quali potrebbero altrimenti confluire in diverse associazioni, anche extra cristiane.

b) Gli associati, pregando il passo del Padre  Nostro “venga il Tuo Regno” [2], si impegnano a vivere in questa attesa orante, in special modo meditando le parole tratte dall’undicesimo capitolo del libro del profeta Isaia applicano il principio universale della non violenza nei confronti di ogni creatura.

Consapevoli dell’enorme responsabilità dell’uomo nel progetto divino che deve “dominare” (Cfr Gen 1, 28) il creato affidatogli nel giorno della creazione da Dio stesso, gli associati si impegnano ad orientare le proprie azioni al benessere generale della creazione e nell’obbedienza a questo ordine divino. Consapevoli inoltre della preziosità dei beni naturali, si impegnano ad usare tutte  le risorse con massimo rispetto, ostacolando l’egoismo che porterebbe l’uomo ad abusare dei doni divini [3].

Gli associati desiderano vivere secondo il progetto originario di Dio, espresso in Genesi 1,29, pertanto gli associati desiderano una nutrizione vegetariana. Gli associati praticano dunque il vegetarianesimo come scelta d’amore verso la vita delle creature e come opera di “benevolenza” verso le stesse, come espresso dal catechismo della Chiesa Cattolica (334, 2416) [4] [5]. Gli associati prendono le distanze da qualsiasi altra motivazione a questa scelta nutritiva, pur apprezzando i numerosi vantaggi che il vegetarianesimo apporta a livello nutritivo, sociale e di impatto ecologico.

Gli associati si impegnano a pregare quotidianamente perché tutta la creazione venga liberata dalla sofferenza come diretta conseguenza della corruzione del peccato, in concordia con San Paolo che afferma (Cfr Rmi 8,19)

c) Gli associati si impegnano a testimoniare nella loro vita i principi sopra espressi per la  crescita della sensibilizzazione sulle tematiche, sentendo proprio l’invito di Giovanni Paolo II alla sensibilizzazione come primo strumento di educazione[6].

2. L’associazione, in coerenza con quanto sinora detto, desidera ardentemente ricevere approvazione ecclesiale per poter vivere nell’obbedienza, ed anela a diventare un piccolo tralcio nella grande vite del Signore. Gli associati dunque si comporteranno in modo da nulla togliere  alla dottrina della Chiesa, dando continua manifestazione – con pensieri, orientamenti e comportamenti – del vivo desiderio di camminare per la santificazione propria e della Chiesa; si impegnano di conseguenza a chiedere l’approvazione ecclesiale per i propri scopi sociali, al fine di partecipare nella maniera più completa e attiva, alla missione universale della Chiesa Cattolica. In conseguenza di quanto affermato tutti gli associati si ritengono disponibili a modificare qualsiasi punto del presente statuto qualora sia necessario per una più piena perfezione.

3. Nei suoi presupposti teologici  l’associazione riconosce comunque le debite differenze, come evidenziato sia dalle Sacre Scritture che dalla dottrina Cattolica, tra la natura umana e quella delle altre specie animali, così come il compito affidato all’uomo di dominare sulle altre creature.

Tuttavia l’associazione inquadra tale dominio in un’ottica di protezione e di salvaguardia nei confronti delle creature inferiori e non come una giustificazione alla tirannia, alla prepotenza o alla sopraffazione che l’uomo – spesso spinto dall’egoismo – esercita sulle altre specie, sulle risorse e sulla natura.

Come l’amore di Dio nei confronti degli uomini  non è impedito dalla inferiorità di questi nei Suoi confronti, così anche l’amore dell’uomo per le altre creature non può essere sminuito dall’inferiorità di queste: (Cfr Fil 2,6-7). Come Gesù non volle tenere solo per Sé l’amore del Padre e la Sua divinità, ma volle condividerla con tutta l’umanità, anche gli associati desiderano utilizzare  il privilegio dell’essere fatti a immagine e somiglianza di Dio per il benessere e il rispetto di tutto il creato.

4. Gli associati vivono la loro vita in continua invocazione dello Spirito Santo (Ruah) come guida nella propria vita spirituale, ammirando l’opera creatrice di Dio attraverso la persona dello Spirito Santo; in conseguenza di ciò e in accordo con le parole di Giovanni Paolo II rispettano ed amano lo Spirito di Dio  nella vita di ogni essere che è manifestazione stessa della potenza creatrice di Diosotto questo aspetto l’uomo, uscito dalle mani di Dio, appare solidale con tutti gli esseri viventi. Così il Salmo 104 non pone distinzione tra gli uomini e gli animali quando dice, rivolgendosi a Dio creatore: “Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono” (Sal 104, 27-28). Poi il Salmista aggiunge: “Se togli loro il soffio, muoiono e ritornano nella polvere. Mandi il tuo soffio, sono creati e rinnovati la faccia della terra” (Sal 104, 29-30). L’esistenza delle creature dipende dunque dall’azione del soffio-spirito di Dio, che non solo crea, ma anche conserva e rinnova continuamente la faccia della terra. [7]

5. L’associazione riconosce che nelle Sacre Scritture vi sono espliciti riferimenti alla possibilità che Dio dà all’uomo di nutrirsi di carni e di pesci, tuttavia interpreta tali disposizioni non come precetti morali ma come soddisfazioni di bisogni materiali, alla luce della cultura, di tempo, luogo e circostanza, così come, sempre nelle Scritture, il ripudio della propria sposa viene concesso da Mosè a causa della durezza di cuore del popolo, pur non essendo presente  nel pensiero originale di Dio (Cfr Gen 2,24 e Mt 19, 5-9).

6. Gli associati ritengono indispensabile la continua formazione spirituale; a questo si impegnano allo studio  di tutti i testi ecclesiali, in particolare delle numerose indicazioni dei Santi e Beati della Chiesa che apprezzano e promulgano i carismi di amore verso il creato.

In particolar modo si propongono di meditare le vite e gli scritti dei Santi: Sant’Antonio Abate, San Francesco d’Assisi, San Francesco da Paola, San Filippo Neri, San Giovanni Crisostomo,  santa Teresa d’Avila, e di tutti i testi di vite esemplari approvati dalla Chiesa[8]; inoltre propongono le meditazioni dei  Padri della Chiesa e dei Padri del deserto, dell’Ordine dei Frati Minimi. Una particolare attenzione sarà rivolta all’eredità spirituale di Papa Giovanni Paolo II.

Art. 3 – Attività

L’associazione svolge tutte le attività necessarie al raggiungimento delle finalità espresse nell’articolo 2; a questo scopo promuove – tra le altre – le seguenti attività:

a) promuove un cammino di fede cattolica tra gli aderenti, attraverso la preghiera comunitaria e la formazione umana, spirituale ed ecclesiale; b) promuove l’adozione di una dieta vegetariana e di un’etica di non-violenza e di benevolenza verso tutte le creature;c) favorisce la comunione tra le persone accomunate da questa scelta e da  questa sensibilità; d) attraverso il dialogo con tutti i vegetariani – cristiani e non – contribuisce alla diffusione della fede cattolica promuovendo percorsi di conversione indirizzati ai non credenti o agli appartenenti a diverse religioni o filosofie, utilizzando strumenti di evangelizzazione già consolidati e approvati dalla Chiesa Cattolica, come ad esempio il seminario di vita nuova, promosso dal Rinnovamento nello Spirito; e) favorisce la formazione di gruppi dislocati all’interno delle  diocesi  per le finalità finora espresse; f) promuove e organizza ritiri, convegni, seminari di formazione, uffici, progetti, eventi culturali, pellegrinaggi ed altri;  g) può organizzare, anche in collaborazione con altre realtà ecclesiali, missioni in Italia e all’estero; h) contribuisce alla sensibilizzazione e alla crescita del rispetto verso il creato e le creature; i) produce materiale informativo di ogni natura in relazione a tutti i  benefici che la scelta vegetariana apporta; l) partecipa alla missione evangelizzatrice della Chiesa cattolica, per una presenza nei campi della cultura, della carità e dell’impegno sociale; m) favorisce qualsivoglia altra attività utile al raggiungimento degli scopi sociali.

 


[1] Papa Giovanni Paolo II per la giornata mondiale della pace, 1 gennaio 1990 “Pace con Dio creatore, pace in tutto il creato”

[2] Mt 6,10

[3] Papa Giovanni Paolo II, Sollecitudo Rei Socialis, 30/12/1983

[4] Esiste una solidarietà fra tutte le creature per il fatto che tutte hanno il medesimo Creatore e tutte sono ordinate alla sua gloria

[5] Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d’Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali.

[6] Papa Giovanni Paolo II per la giornata mondiale della pace, 1 gennaio 1990 “Pace con Dio creatore, pace in tutto il creato”

[7] Papa Giovanni Paolo II, Udienza Generale del 10/01/1990

[8] L’ordine è  puramente alfabetico e non vuole essere in nessun modo un indicazione di priorità