Padre Luigi Lorenzetti, il teologo che amava gli animali (Libro)

Padre Luigi Lorenzetti: Il teologo che amava gli animali.Raccolta di pensieri sul creato e le creature.

a cura di: Marilena Bogazzi

Questo libro nasce come tributo alla persona di Padre Luigi Lorenzetti.

Il testo prova a raccogliere, senza la pretesa di essere esaustivo, i pensieri di Padre Luigi in merito alla questione teologica della vita animale e della creazione.

L’affetto che mi lega a Padre Luigi supera il tempo e lo spazio, per riflettersi nel tempo dell’eternità in cui lui già ci ha preceduto senza che mai egli facesse sentire la sua assenza nella vita dell’Associazione Cattolici Vegetariani, di cui Padre Luigi faceva parte come teologo e guida spirituale ma per la quale -ne siamo convinti- continua ad intercedere ed operare dal Regno dei cieli.

È molto difficile per me fare una introduzione a questo testo senza provare una profonda commozione nel ricordarlo, una gratitudine profonda per quello che ha fatto per la nostra causa, un senso di enorme piccolezza nell’essermi trovata di fronte un Gigante della fede come lui.

Padre Luigi era una persona unica, un’anima elevata: lo si capiva solo guardandolo negli occhi, quegli occhi luminosi e profondi che parlavano di un incontro profondo avvenuto tra lui ed il suo Creatore; Padre Luigi era intimo con Dio, nonostante fosse noto al pubblico come teologo moralista aveva a mio parere una maniera mistica di vivere la fede; una fede che continuamente illuminava la sua ragione e rendeva il suo cuore capace di un amore profondo verso ogni creatura.

Nessuno può affermare di avere conosciuto Padre Luigi ed esserne rimasto indifferente, perché Padre Luigi era una persona che lasciava un segno profondo in chiunque lo incontrasse; l’affetto delle tante persone che lo circondava è una prova tangibile del tipo di relazione che sapeva instaurare.

Questo libro non ha come obiettivo quello di fare una sorta di biografia di Padre Luigi Lorenzetti, su questo si è scritto e si scriverà in modo sicuramente più opportuno, ma ha come obiettivo di trasmettere il pensiero di Padre Luigi in merito alla “questione animale” di cui si è a lungo occupato dal punto di vista umano e teologico.

 

Il libro farà parlare Padre Luigi, col minor numero di “intromissioni” possibili da parte mia, che ho solo il compito di trasmettere quello che lui mi ha trasmesso.

Non è retorica affermare che nel trovarsi a scrivere di una Persona come è stata Padre Luigi si crea un senso di essere indegni ed una timorosa paura di sbagliare nell’opera; tuttavia il desiderio di divulgare il suo pensiero teologico permette di superare tutte le resistenze.

Il libro procederà in questa maniera, il più semplice possibile, attraverso il riportare le parole di Padre Luigi sulla questione animale così come lui ha fatto.

Il testo contiene alcune brevissime riflessioni personali, gli scritti di Padre Luigi sull’argomento, la trascrizione di alcuni suoi interventi in merito, una parte di corrispondenza privata (ovviamente verranno riportate solo le questioni inerenti all’argomento, private della parte confidenziale).

Sono stata una testimone del suo amore, della sua intelligenza, della sua fede, del suo zelo, della sua sensibilità, della sua devozione e ciò che ho ricevuto lo restituisco.

Il lavoro è stato fatto in modo collaborativo, per questo vorrei ringraziare fin d’ora le persone che mi hanno aiutato a reperire materiale e trascriverlo per renderlo disponibile, testimoniando a loro volta l’affetto per Padre Luigi e la stima per il suo pensiero.

Padre Luigi amava che si lavorasse in gruppo, in una relazione con al centro Cristo, per questo motivo ha sempre partecipato alle attività comunitarie, ha guidato un gruppo di preghiera di Associazione Cattolici Vegetariani finché la salute glielo ha permesso, per questo motivo nei raduni dell’Associazione amava il clima comunitario che si veniva a creare e per questo si raccomandava di portare avanti questo progetto.

Padre Luigi, sin dal primo momento, ha ritenuto che il movimento dei Cattolici Vegetariani fosse mosso dallo Spirito Santo e ha sempre dichiarato che ritenesse la nostra realtà una realtà profetica propria del tempo.

Questo darci fiducia e amore fin dai primi incontri ha creato in noi un grande senso di gratitudine che permane ancora oggi, per questo motivo chiedo a chiunque legga questo testo di ascoltare le parole di Padre Luigi facendole salire nella mente ma anche scendere nel cuore, e a tutti chiedo una preghiera per lui anche se sono convinta che sia lui a pregare per noi.

  1. La teologia di Padre Luigi nella questione animale

La teologia di Padre Luigi sugli animali era chiara, profonda e semplice allo stesso tempo. Possiamo sintetizzare alcuni punti chiave: la sua teologia innanzitutto non metteva sullo stesso piano gli uomini ed animali, anzi considerava il fare un torto sia agli uomini che agli animali l’essere messi sullo stesso piano, facendo questo infatti non si sarebbe rispettata la specifica peculiarità e differenza di ciascuna creatura; inoltre riteneva l’equiparazione “ a – specistica” una sorta di deresponsabilizzazione in quanto l’essere umano è investito  da Dio di compiti maggiori e a questi deve rispondere e di questi talenti deve rendere conto.   Ogni creatura ha il suo compito nella creazione, riconoscere le differenze è cosa dovuta. A questo proposito si evidenzia che ogni vita è creata per se stessa, non esiste una vita creata “per qualcun altro” , ogni vita ha un proprio valore ed una propria dignità, inammissibile a suo parere la nota affermazione -anche di tanti cattolici- che gli animali sarebbero creati per “uso e consumo” umano e l’uomo dunque avrebbe una sorta di autorizzazione a disporne secondo il proprio vezzo: gli animali sono creati per se stessi e per rendere gloria a Dio con la loro peculiarità, caso mai il compito dell’uomo è quello di custodire le altre creature e non certo quello di disporne a suo piacimento.

Padre Luigi Lorenzetti insisteva molto sul primo capitolo della genesi in cui viene manifestato il progetto divino, un progetto che escludeva completamente la violenza /anche alimentare/ e che vedeva ogni essere creato in armonia con gli altri, come si avrà modo di vedere in maniera più approfondita nella prefazione al “Vegetarianesimo di ispirazione cristiana”.

Sempre nella Genesi si può evidenziare come la stessa parola arca  richiama il verbo greco archeo rimanda proprio alla presa di cura che l’uomo può e deve fare nei confronti delle altre creature, Padre Luigi credeva moltissimo del compito di custodia e ripeteva che era contrario al progetto divino il trattare gli animali come si trattano oggi , riferendosi con ciò a tutti gli aspetti: dai circhi allo zoo, dagli allevamenti alla pesca, dalla caccia alle sperimentazioni e denunciava la violenza di qualsiasi comportamento che praticava azioni violente o contrarie alla libertà ed alla vita  degli animali. Non riconosceva alcuna “scusante” all’essere umano per il suo mostruoso comportamento, non riteneva lecito alcun motivo (come il “divertimento” procurato in alcuni uomini nell’andare al circo ad esempio) di abuso e soleva riconoscere il fatto che la Chiesa nella sua storia non si era ancora pronunciata in modo sufficiente per condannare questi comportamenti, che sono accettati dalla maggior parte dei cattolici e praticati senza scrupoli di coscienza. Riconosceva questo pero; sempre in modo rispettoso, mai polemico nei confronti della Madre Chiesa ed anzi ammoniva di frequenti gli animalisti che offendevano la chiesa per la sua presunta insensibilità: criticava sì, ma con amore e con appartenenza; condannava i comportamenti sbagliati, ma con l’amore di un padre che vuole spiegare ai propri figli dove e perché sbagliano e mai con polemica o con atteggiamento irrispettoso.

Tutta la vita di Padre Luigi era improntata al rispetto: innanzitutto rispetto devozionale per Dio, rispetto per le persone e per gli animali, rispetto per tutta la creazione, rispetto per le parole d’utilizzare; il suo rispetto era conseguenza dell’amore che aveva nel cuore e penso che abbia sempre apprezzato e benedetto la nostra associazione perché movimento cattolico, nella Chiesa e per la Chiesa.

Padre Luigi ha sempre riconosciuto che la Chiesa non ha mai comandato il vegetarianesimo ma allo stesso tempo ha sempre ribadito che la scelta vegetariana “è quella più conforme all’amore”, allo stesso modo non ha mai negato il fatto che il catechismo mancasse di condannare pratiche atroci quali la vivisezione o la sperimentazione animale, ma ha sempre sottolineato come questo sarebbe potuto cambiare perché la Chiesa è in continuo rinnovamento e lo Spirito soffia sempre. Il catechismo con cui tanti giustificano il comportarsi “a proprio vezzo” con gli animali (travisando ovviamente il senso globale del testo) non è un monolite, cosa in effetti testimoniata poi con l’abolizione totale della pena di morte e la sua cancellazione dal Catechismo per volere di Papa. In riferimento al Catechismo, che permette la sperimentazione animale, Padre Luigi ha sempre ribadito la sua contrarietà alla sperimentazione animale ed alla vivisezione, ha sempre apprezzato i contributi medici e scientifici  che ponevano dubbi sulla reale utilità della sperimentazione ma allo stesso tempo affermava che anche se ( e su questo nutriva molti dubbi) fosse stata utile non sarebbe comunque stata lecita da un punto di vista morale, in quanto la sofferenza e la morte di un essere vivente non avrebbe potuto giustificare l’avanzamento tecnologico, allo stesso modo di come la sperimentazione medica fatta nei campi di concentramento sulle cavie umane -seppur abbiamo portato un passo avanti nelle scoperte mediche-  non può essere giustificata dai progressi medici che ha portato.

Tornando dunque alla prima affermazione possiamo affermare che è vero dunque che esseri umani e animali sono su piani diversi, ma questo non può voler dire che l’animale possa essere sacrificato per o pro l’essere umano; come gli antichi sacrifici religiosi animali così gli odierni sacrifici non sono leciti se visti attraverso la moral dell’amore (come vedremo nei testi riportati più avanti)

Se avveniva condanna per la sperimentazione animale, ancor più dura la condanna di pratiche che non hanno neppure una parvenza (o presunzione?)  di utilità ma che sono semplicemente dei luoghi di detenzione e prigiona e morte per creature innocenti per il  (dubbio ed inquietante)  gusto , per   “diletto” umano (cosa ci sia poi di dilettevole nel vedere soffrire altre creature poi mi è veramente oscuro) i circhi e gli zoo ne sono un esempio ma anche le corride o altre tradizioni in cui l’animale viene volontariamente sottoposto a sofferenza; queste sono quanto di più atroce l’essere umano possa elucubrare nei confronti delle creature, che perdono la libertà e la peculiarità con cui sono state create per volere divino, per un capriccio umano: queste dovrebbero essere condannate senza se e senza ma dall’intero magistero ecclesiale.

Un altro punto focale del pensiero di Padre Luigi riguardava proprio il valore della sofferenza, anche quella animale. In maniera non comune egli riteneva che la sofferenza animale avesse, sul piano teologico, lo stesso valore di quella umana e per questo motivo osteggiava la soppressione degli animali malati con le stesse argomentazioni con cui condannava l’eutanasia. Siccome non possiamo sapere se la sofferenza possa avere una funzione salvifica per l’animale non abbiamo alcun arbitrio di poterli privare di questo momento (riporterò su questo concetto un passaggio di una conversazione epistolare). La profondità questo pensiero può essere compresa solo se si guarda al dolore ed alla sofferenza (non ricercata ovviamente, quella che capita per questioni inerenti alla vita stessa ed il suo corso) nel senso più cristiano della fede. Questo passaggio potrebbe apparire veramente ostico a chi la guarda da un punto di vista ateo ma ha una enorme profondità per noi cattolici: significa riconoscere all’animale una possibilità di un senso della vita ultraterreno.

La tenerezza che Padre Luigi esprimeva nei confronti di ogni creatura, era dunque supportata oltre che dalle ragioni del cuore da quelle dello spirito e della ragione, in un perfetto equilibrio che ha contribuito a rendere unico il suo pensiero ed apprezzato da tutti; Padre Luigi infatti era apprezzato dai cristiani, ma stimato anche dai non cristiani ed ha contribuito, non poco, alla conversione di alcune persone che stavano lontane dalla Chiesa a causa della apparente indifferenza nei confronti degli animali: per questi ultimi Padre Luigi è stato come l’acqua nel deserto, ed attraverso di lui molti si sono riscoperti -o scoperti- cristiani; queste conversioni non ci devono stupire perché la sua vita fu un completo e continuo dono di se al Signore, e ciò lo ha reso un vero uomo di fede , una fede tangibile colta da tutti; allo stesso tempo Padre Luigi è stato anche un uomo di cultura, apprezzato per il suo pensiero da un lato e per la sua umiltà dall’altro;  essendo un grande uomo poteva essere umile, non aveva bisogno di mostrare o dimostrare nulla, ascoltava volentieri chiunque ritenendo di avere sempre qualcosa da imparare da ciascuno, e anche cosi insegnava a noi tutti con il suo esempio.

 

Questa breve introduzione al suo pensiero non potrà mai rendere giustizia a Padre Luigi, né rendere neppure lontanamente l’idea di quale uomo fosse, per questo scelgo di lasciare a lui la parola attraverso quanto ha detto e scritto: quanto segue infatti sono le sue parole dirette, riguardo al tema della teologia animale.

Come ho già detto questo lavoro è stato reso possibile dalla collaborazione da parte di tutto il movimento dei cattolici vegetariani, molti hanno reperito materiale, trascritto testi, fatta ricerca e in tutti i collaboratori di questo testo è stata comune la volontà di lasciare una forte traccia di questo splendido uomo, che immaginiamo già essere in paradiso; ringrazio ciascun collaboratore a questo testo con la certezza che contribuirà a rendere testimonianza su Padre Luigi ed allo stesso tempo a indirizzare in maniera tangibile ed importante il dibattito sulla teologia animale all’interno della Chiesa e del mondo intero

 

 

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