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Dio manifesta tale progetto con la sua misericordia: “La misericordia dell’uomo riguarda il prossimo, la misericordia del Signore ogni essere vivente” (Sir 18, 12-13), prendendosi cura di ogni creatura: “Guardate gli uccelli del cielo […] il Padre vostro celeste li nutre” (Mt 6, 26-27); “Egli dà il cibo a ogni vivente: perché eterna è la sua misericordia” (Sal 136, 25).
Fra Dio e le Sue creature c’è un legame di preghiera: Dio invita uomini e animali a fare penitenza: “uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio” (Gv 3, 8). Le creature, da parte loro, sono chiamate a lodarlo “Ogni vivente dia lode al Signore” (Sal 150, 5); «Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose ivi contenute udii che dicevano: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, gloria, onore e potenza”» (Ap 5, 13) e a bramare la sua vicinanza: “anche gli animali selvatici sospirano a te” (Gl 1, 20). E abbiamo riferimenti specifici all’alleanza tra gli animali e Dio, che giunge a conferire loro il dono della profezia, come nel caso dell’asina di Balaam (cfr. Nm 22, 22). Gli animali d’altronde conoscono il Signore e le Sue opere, e possono essere maestri per gli uomini, se questi sanno ascoltarli: “Interroga pure le bestie e ti insegneranno, gli uccelli del cielo e ti informeranno; i rettili della terra e ti istruiranno, i pesci del mare e ti racconteranno. Chi non sa, fra tutti costoro, che la mano del Signore ha fatto questo?” (Gb 12, 7-9). Inoltre gli animali conoscono la legge naturale divina e, talvolta, la seguono meglio degli uomini:“La cicogna nel cielo conosce il tempo per migrare, la tortora, la rondinella e la gru osservano il tempo del ritorno, il mio popolo invece non conosce l’ordine stabilito dal Signore” (Ger 8, 7). Gli animali stanno volentieri in compagnia di Gesù che, nel deserto, mentre si preparava alla sua missione, “stava con le bestie selvatiche” (Mc 1, 13). La terra promessa non è riservata agli uomini soltanto: “Le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame staranno nella terra che Mosè vi ha assegnato” (Gs 1, 14), e persino la salvezza sembra riguardare anche gli animali: “Uomini e bestie tu salvi” (Sal 36, 7). La redenzione riguarda uomini, animali e l’intera creazione (Rm 8, 19- 22).
Solo uno sguardo superbo che non vuole ammettere altri, oltre a sé, nella grazia divina può sentirsi capace di giudicare poco importante ciò che Dio considera degno del Suo amore e della Sua provvidenza; uno sguardo geloso come lo sguardo di Caino che per escludere il fratello dalla benedizione di Dio lo uccide. Così l’uomo moderno finisce per distruggere tutto ciò che è creato, non volendo ammettere che la creazione intera è opera di Dio. Quanto all’accusa di fanatismo, rispondo che ogni cristiano dovrebbe essere un fanatico dell’amore, perché il suo primo impegno è quello di diventare amore e trasmettere questo amore in ogni opera della sua vita. Certamente l’animalismo nelle sue forme deviate ha preso diverse sbandate, alcune di una gravità importante, ma queste non hanno a che fare con l’ottica amorevole di cui stiamo parlando e comunque a maggior ragione, se l’animalismo – come ogni cosa umana – corre il rischio di essere deviato, significa che è ancora più necessario un sano discernimento ecclesiale che aiuti il cattolico a vivere anche questa scelta in senso pienamente cristiano. Sicuramente la nostra Associazione riconosce i numerosi limiti e i diversi errori che, nel tempo, sono stati fatti da un animalismo scorretto e ideologico, prendendone le distanze, e proprio per questo vede necessario un maggior coinvolgimento della Chiesa su questi temi. Viene inoltre rimproverato a coloro che hanno scelto di rispettare la vita animale che essi non si occuperebbero della vita umana. Non vi è accusa più infondata di questa, in quanto la persona che rispetta la vita animale ha capito l’amore che deve ad ogni essere umano: l’Amore Divino, quando
entra nella vita di una persona, la riempie, e la persona animata dall’amore di Cristo innanzitutto prova un amore totale (con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente)50 per Dio, e poi man mano questo amore si riversa su chiunque si trovi ad essere prossimo, dapprima ai nostri famigliari, poi ai nostri amici, poi ai conoscenti, poi in qualsiasi persona ed ancora in qualsiasi essere vivente.
Tratto dal capitolo 5 del libro “il vegetarianesimo di ispirazione cristiana”